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Neoplasia (Tumore)

Neoplasia (Tumore) (4)

Si definisce Neoplasia  (dal greco neos, nuovo e plásis, formazione) ogni "massa abnormale di tessuto che cresce in eccesso rispetto ai tessuti" "normali" la quale, con proprietà più o meno dannose, prende posizione togliendo spazio, comprimendo o sostituendosi alle cellule sane.

Le cellule neoplastiche sono sempre cellule il cui DNA è stato danneggiato per lo più da fattori ambientali tra i quali ricordiamo

  • L'inquinamento (amianto, nichel, benzene, cobalto, etc...l'elenco è davvero lungo): capace di danneggiare le cellule lungo periodo e al quale è molto difficile rimediare o porre un freno a livello personale, se non vengono messe in atto strategie politiche e sociali per bonificare l'ambiente;
  • Radiazioni Ionizzanti (sostanze radioattive e reazioni che producono radiazioni);
  • Fumo (25-30%), l'alimentazione, l'obesità (30-35%). Questi fattori sulla base dei quali è possibile rieducare i propri pericolosi comportamenti, e sono ben spiegati in uno studio chiamato Cancer is a Preventable Disease that Requires Major Lifestyle Changes del 2008 come anche nel noto The China Studies (qui disponibile in italiano);
  • Scarsa attività fisica
  • Ancora molto dibattuta l'ipotesi di una causalità da parte di alcune infezioni da virus e batteri. Gli studi che hanno scoperto la compresenza di microbi in zone deviate nello sviluppo neoplastico non sono riuscite a dimostrare che ne siano diretta causa, restando fermi al concetto di "prova indiziaria". La compresenza infatti può dimostrare una interazione, rappresentare solo un fattore di ulteriore stress, o semplicemente dimostrare che i meccanismi di autodifesa del corpo non stanno agendo correttamente sia nei confronti delle cellule malate che dei virus o batteri. Tutti questi ragionevoli dubbi non sembrano sufficienti a mitigare una campagna di vaccinazione di massa in corso che invece, secondo noi, andrebbero sviscerati fino alla ragionevole certezza prima di medicalizzare a tappeto;

 

Il danno originario comporta di solito mutazioni nei geni proto-oncogeni, oncosoppressori, ed a quelli utili alla riparazione del DNA.

Ciò significa, in parole povere, che vengono meno i meccanismi preposti alla riparazione del DNA danneggiato, quelli finalizzati al controllo della proliferazione (la cellula mutata si riproduce più velocemente rispetto a una cellula sana, imprimendo lo stesso patrimonio genetico danneggiato alle cellule figlie) e quelli dell'autodistruzione a fine ciclo vita fisiologico.  

La neoplasia si verifica quando la cellula danneggiata trova un ambiente favorevole alla riproduzione incontrollata. Si definisce "maligna" in base alla capacità di diffondersi e replicarsi andando quindi a danneggiare sempre più gravemente i tessuti e gli organi sani.

Le neoplasie benigne sono circoscritte e solitamente incapsulate in una membrana che pare contenerle, al contrario le neoplasie maligne si sviluppano a partire da una stessa cellula malata invadendo i tessuti circostanti alla zona in cui hanno origine. 

Quello che la scienza ad oggi sa con ragionevole certezza è che le mutazioni di DNA sono frequenti per non dire continue nel corpo sano, ma che le cellule potenzialmente cancerose sono quelle che hanno subito una moltitudine di mutazioni cui il sistema di difesa non è riuscito a porre rimedio e che per ragioni ancora in fase di approfondimento non vengono più eliminate dal sistema immunitario benché questo sia teoricamente in grado di riconoscerle e distruggerle. 

Attualmente le terapie finalizzate al controllo della malattia sono di tipo aggressivo / invasivo: 

  • Chirurgia: dedicata all'asportazione fisica delle cellule malate. Il tentativo è di rimuovere tutte le cellule, sopratutto nei casi in cui siano circoscritte, per impedirne la continua figliazione. Per quanto raro però, potrebbe essere l'intervento chirurgico stesso a propagarle attraverso semplice contaminazione e trasferimento (stesso vale per gli esami invasivi come le biopsie);
  • Radioterapia: terapia "tossica" utilizzata per la distruzione delle cellule neoplastiche sfruttando la loro sensibilità al tumore. Essa è dannosa anche per il sistema immunitario e per le cellule sane. Si tratta di fatto di una soluzione aggressiva che va bilanciata su valori estremamente delicati affinché i danni non siano maggiori dei benefici;
  • Chemioterapia: ancora più aggressiva della radioterapia. Essa è spesso estremamente debilitante per la nocività delle sostanze utilizzate nei trattamenti.

 

Tutte queste procedure mediche possono essere supportate da alcuni Rimedi Naturali noti e in corso di studio, sui quali I Natural costruirà schede specifiche ed organizzate in base all'ambito di efficacia. Ogni segnalazione utile da parte dei nostri affezionati utenti sarà censita e divulgata al fine di ampliare le conoscenze di chi deve affrontare questi avvilenti problemi di salute.

 

Informazione

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Informazioni e studi recenti sull'argomento

Una pubblicazione del 2010 riporta studi effettuati su antichi corpi mummificati, grazie ai quali si è potuto accertare l'estrema rarità dei fenomeni tumorali nei nostri antichi antenati. Ciò suggerisce una prevalenza di implicazioni socio-ambientali nell'attuale diffusione dei tumori che non può più essere ignorata.

David AR, Zimmerman MR - "Cancer: an old disease, a new disease or something in between?" (->)

2010

S

N

S

Legenda:
"V" = Verificato
"VV" = Informazione o studio In Vivo
"U" = Informazione o studio riferito strettamente alla specie Umana

 

 


Crediti Immagine: "Tumor carcinoide pulmonar (citología)" di Manuel Medina - Alcuni diritti sono riservati

 

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Formati specifici o Preparati per l’utilizzo

Melanoma (Tumore della Pelle) (0)

 
Il Melanoma Cutaneo è una Neoplasia (tumore) derivante dalla trasformazione di alcune delle cellule che formano la pelle, i melanociti.
Questi fanno parte, insieme ai cheratinociti, dello strato di pelle chiamato epidermide e svolgono il delicato compito di proteggere la pelle dai danni dei raggi UV. A tal fine producono melanina, la sostanza che abbronza, e possono raggrupparsi anche in condizioni di salute sotto forma di nei (nevi).
Le tesi sulle cause di questa devianza cellulare sono incentrate su fattori di rischio quali caratteristiche somatiche ed "eccessiva" esposizione al sole che porti a Scottatura [prossimamente], da cui è nata la cultura della Crema Protettiva Solare [prossimamente]. Vogliamo però precisare che esistono sul tema studi discordanti e voci fuori dal coro, le quali al contrario, attribuendo allo sviluppo dei tumori in generale un ruolo cardine nel sistema immunitario in deficit, l'eccessiva protezione dai raggi solari con creme protettive, sopratutto in una era in cui l'esposizione al sole è fortemente limitata da pessime abitudini culturali, può essere al contrario ed a sua volta, da considerare un fattore di rischio insieme alla correlata carenza di vitamina D.
 
Questi tumori possono nascere sia sulla pelle integra che su nei esistenti, nati durante il corso della vita oppure presenti alla nascita. 
Sono suddivisi in base alla loro penetrazione in profondità e si dividono in melanoma a diffusione superficiale (il più comune, rappresenta circa 70% di tutti i melanomi cutanei), lentigo maligna melanomamelanoma lentigginoso acrale e melanoma nodulare, quest'ultimo considerato più grave perché tende ad infiltrare in profondità già in fase iniziale.
 
Poiché la prognosi può rivelarsi tanto più favorevole tanto prima avviene una diagnosi corretta, è importante un auto-esame periodico della propria pelle.
 
Il cambiamento nell'aspetto di un neo o la comparsa di uno nuovo andrebbero osservate secondo un schema chiamato ABCDE, grazie al quale rivelarne la pericolosità o la mutazione in forma "maligna". Tale osservazione andrebbe fatta personalmente di frequente rispetto ai propri nei, prima ancora di controlli periodi ad eventuali nei a rischio. Lo schema ABCDE è facilmente spiegabile e fruibile a chiunque:
A indica l'Asimmetria nella forma. Normalmente infatti i nei tendono ad essere regolari, auto-contenuti, tondeggianti; B è riferito a Bordi irregolari non chiaramente distinguibili;  C si riferisce al Colore variabile, perché una mutazione tumorale tende ad avere una colorazione variegata all'interno del neo stesso.
D considera le Dimensioni crescenti in termini di larghezza e/o spessore; E valuta l'Evoluzione nel breve periodo in termini di mutazioni ABCD.
Meno definitivi come indizi, ma da rilevare come significativi son il sanguinamento del neo, l'arrossamento o il prurito ed anche un eventuale nodulo ingrossato.
 
Nel mondo, data l'incidenza sempre crescente di questo tumore talvolta mortale, sono in atto diverse prassi mediche finalizzate alla cura, talvolta contrastanti tra loro. Tra queste sicuramente la chirurgia è la scelta più frequente perché mira ad asportare l'intera zona danneggiata, ma successivamente, se le cellule tumorali si fossero disperse in altre sedi, l'approccio sarebbe quello comune alle neoplasie maligne, con trattamenti di radioterapia e chemioterapia. La ricerca degli ultimi anni si è sempre concentrata nello specializzare e rendere più efficienti queste pratiche, sostanzialmente senza cambiare granché punto di vista. Dopo anni di risultati poco entusiasmanti in medicina oncologica, ci si è accorti che parte del problema è da ricercare nella disattesa risposta del sistema immunitario. La medicina allopatica si è, di conseguenza, dedicata in parte a questa nuova branchia della ricerca, ma con il solito approccio volto a forzarne la reazioni attraverso composti che chiamati "vaccini" ed ancora in fase "sperimentale".
 
Nel frattempo un vasto numero di persone ed un esiguo numero di ricercatori è andato invece in direzione contraria, cercando tra gli elementi naturali chemioterapici dolci e privi di effetti collaterali, verso il ripristino degli schemi fisiologici del Sistema Immunitario e verso lo studio di quello che viene chiamato Terreno Oncologico (definito da Di Bella) che permette lo sviluppo dei tumori, ovviamente allo scopo di prevenirne e curarne gli effetti.
In questo senso proveremo a riportare schede specifiche sviluppate a titolo informativo su ogni Rimedio Naturale o prassi naturale, che verrà via via affrontato e scoperto. 
 

 

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  Un estratto dalla notorietà antica L'Estratto di Salice Bianco è utilizzato da moltissimo tempo come Rimedio Naturale [1], fin dall'inizio della storia della medicina. Già Ippocrate, padre della medicina, ne contemplava l'utilizzo (circa 400 A. C.) ed in generale è stato usato per trattare i dolori articolari, il mal di testa, l'artrite, e la dismenorrea, etc...
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  Un Olio Essenziale finalmente studiato con parecchia attenzione è il Tea Tree Oil (Melaleuca) il quale, in diversi studi ha dato prova di grandi potenzialità, tra cui ottimi risultati antitumorali. Dal 2010 infatti, si susseguono entusiastici lanci di agenzia sulle speranze legate a questo Rimedio Naturale, eppure ad oggi, i pochi studi esistenti  (nonostante abbiano tutti confermato l'efficacia antitumorale della melaleuca!) sono fermi al 2012 e si concentrano purtroppo sopratutto sul modello animale che non solo non ci interessa per ragioni etiche, ma che nel caso dei rimedi naturali tende a rallentare il progresso scientifico. Ci riferiamo dunque ai più rassicurante modello in vitro ed alle per ora…
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  La Reseda Lutea era nota come Rimedio Naturale antitumorale già nell'antichità. Citata da Plinio il Vecchio in uno dei suoi trattati, successivamente anche altri medici hanno riportato nei loro testi questa erba medica tra i possibili alleati contro i tumori. Tra questi François Geoffroy e Samuel Frederick Gray. Nonostante ciò, prima del 2014 nessuno aveva speso il suo tempo nel verificare queste informazioni secondo criteri moderni, neppure in test in vitro. Nel 2014 uno studio ha interrotto per un attimo la coltre di nebbia caduta su questo Rimedio Naturale dimostrandone l'efficacia contro cellule tumorali del Melanoma e fibroblasti, rilevando le sue potenzialità strettamente legate all'alto contenuto di Benzil…
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Il Tarassaco è in corso di studio dopo aver dato prova diverse volte delle proprietà antitumorali di cui è capace, note alla Medicina Cinese da secoli. Nel 2012 l'Ontario ha autorizzato uno studio clinico sull'efficacia del Tarassaco nel trattare la Leucemia in seguito alla dimostrazione di una regressione palese di alcuni pazienti con semplice thé infuso da foglie di Tarassaco. Nel 2013 il progetto è stato rifinanziato. Grazie all'assenza di rischi per la salute, il percorso di autorizzazione allo studio clinico è stato piuttosto veloce, i risultati però potrebbero essere disponibili tra molti anni. Uno altro studio del 2008 (ispirato…

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